Nell’ultimo incontro tra i sindacati della scuola e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sull’avvio dell’anno scolastico, si è parlato soprattutto di precariato e di immissioni in ruolo.
La nostra federazione, pur prendendo atto di qualche miglioramento rispetto al numero dei posti per le immissioni in ruolo, ha fatto notare che il problema del precariato rimane irrisolto visto che anche quest’anno si prevedono tra i 150 mila e i 200 mila precari. È stato evidenziato, ancora una volta, il cattivo funzionamento dell’algoritmo per le GPS e la necessità di avere procedure più snelle, con una migliore comunicazione interna al sistema e con tempistiche più precise e funzionali rispetto ai posti disponibili e alle procedure di reclutamento.
Quanto ai prossimi concorsi, Valditara ha confermato che il concorso docenti 2023, il primo della fase straordinaria prevista dal Pnrr, è in arrivo nelle prossime settimane. Si aspetta solo il via libera della Commissione europea sul bando.
Riteniamo, quindi, che le due procedure di assunzione di religione, ordinario e straordinario, dovrebbero partire con le altre o immediatamente dopo.
Su questo punto, segnaleremo al ministro alcune urgenze legate alla nostra categoria professionale, ossia la necessità di inserire il bando di concorso ordinario e la procedura straordinaria per i docenti di religione nello stesso pacchetto di concorsi riservati agli altri docenti, e di rendere la procedura straordinaria una risposta efficace alle esigenze dei precari di religione che insegnano da 10, 15, 20 anni e anche oltre. Chiederemo inoltre, tra gli altri interventi normativi, l’assegnazione della titolarità sulla sede scolastica per i docenti di religione di ruolo e l’aumento della quota del totale dei posti di ruolo di religione dall’attuale 70%, ancora troppo esiguo per poter dare una risposta efficace al precariato, al 90%.
Attendiamo adesso che il Ministro recepisca la necessità di un nuovo incontro specifico per i docenti di religione per dare una risposta anche al precariato degli insegnanti di religione, in linea con quanto è stato già disposto per gli altri insegnanti abilitati precari. È tempo di riprendere con vigore il percorso avviato su diversi fronti per rimettere al centro della vita politica il tema del lavoro e l’eliminazione del precariato.
Su questo fronte, lo Snadir e la sua federazione continueranno ad assicurare impegno e dedizione a favore di tutti i docenti della scuola e delle legittime richieste dei docenti precari, impegnandosi a verificare tutte le possibili ulteriori strade che sarà possibile percorrere per raggiungere la tanto agognata stabilizzazione lavorativa.