Arriva la riforma della scuola. Queste le novità principali
Voto di condotta numerico, anche alle scuole medie
Il giudizio comportamentale rimarrà per la scuola primaria. Dalle secondarie di primo e secondo grado è previsto il classico voto, espresso in decimi.
Insufficienza in condotta: si ripete l’anno
Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge la sufficienza si verrà automaticamente bocciati. La riforma punta a rendere più stringenti le maglie dell’attuale normativa, che confina questa eventualità ad eventi tanto gravi quanto, per fortuna, rari. L'attribuzione dell’insufficienza può avvenire a fronte di mancanze disciplinari gravi e reiterate avvenute nel corso di tutto l’anno scolastico (e non solo dell’ultimo quadrimestre), anche con riferimento alle violazioni previste dal regolamento di istituto. Con una differenza a seconda del livello scolastico. Alle medie, infatti, qualsiasi voto superiore alla sufficienza consente di passare alla classe successiva.
Con la sufficienza, sospesi in giudizio
Alle superiori, invece, chi prenderà un 6 pieno riceverà un debito formativo. Come per un’insufficienza in una qualsiasi altra materia, lo studente sarà chiamato a usare il periodo estivo per redigere un elaborato sui temi di “Cittadinanza attiva e solidale”, da discutere assieme ai docenti. Dall’esito positivo del colloquio, dipenderà l’ammissione alla classe successiva. Con meno di 6 addio esami di fine ciclo. Un caso a parte è quello degli studenti alla fine del proprio ciclo di istruzione. Senza sufficienza in condotta, sia alle medie che alle superiori, non si potrà accedere all’esame conclusivo.
Maturità, il voto di condotta può fare grande differenza
Il vero spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Infatti, se non si supera questa soglia, sulla carta si possono perdere fino a 3 punti di credito scolastico. Si tratta di un punteggio che va a confluire direttamente nel voto di Maturità e viene assegnato al termine di ogni anno, nell’ultimo triennio delle scuole superiori, sulla base della media dei voti conseguiti dallo studente in tutte le discipline, condotta inclusa. Il consiglio di classe deve attenersi a una tabella ministeriale che fa corrispondere ogni media a un punteggio, ma ha un margine di discrezionalità di un punto per ogni annualità. Un bonus che dovrà restare nel taschino in caso di voto di condotta inferiore al 9. Inoltre, in quinto superiore un semplice 6 in “comportamento” aprirà a un’incombenza in più, ovvero alla presentazione in sede di Maturità del già menzionato elaborato su “Cittadinanza attiva e solidale”.
Sospensioni brevi, previste delle lezioni ad hoc per il reintegro
Le novità sulle sanzioni disciplinari comminate dalle scuole in caso di intemperanze gravi da parte degli studenti sono comuni a tutta la scuola secondaria, inferiore e superiore. Il tenore della punizione dipende dalla sua durata. Se, infatti, questa resta all’interno delle due giornate, l’alunno verrà coinvolto in quelle che sono state chiamate “attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare”; meglio se svolte in ambiente scolastico, quindi senza il consueto divieto di entrare a scuola.
Sospensioni lunghe, si farà una specie di “servizio sociale”
Più impegnativo il percorso di “riabilitazione” per chi viene sospeso per più di due giorni. In questo caso la punizione si dovrà scontare attraverso la partecipazione ad “attività di cittadinanza solidale, presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche”. Una sorta di “servizio sociale”. Che, a seconda della lunghezza della sospensione, potrà essere circoscritto ai giorni effettivi della sanzione o, in casi particolarmente gravi, fatto proseguire per un periodo extra anche dopo il rientro in classe dello studente.
La riforma, crea un vero spartiacque per gli studenti delle superiori, in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Infatti, se non si supera questa soglia, sulla carta si possono perdere fino a 3 punti di credito