Come per l’amore verso la lettura, anche quello verso l’applicarsi sui libri e sui compiti, è favorito da una famiglia che stimola. Per incentivare all’apprendimento è necessario far capire sin da piccoli la bellezza di imparare cose nuove e l’importanza di essere curiosi
Nell’articolo dello scorso mese di novembre, ho scritto sull’amore per la lettura e su come ciò sia favorito da una famiglia che stimola il proprio figlio. Questo vale anche per lo studio: per favorire l’apprendimento è necessario far capire sin da piccoli la bellezza di imparare cose nuove, amare lo studio attento e preciso, l’importanza di essere curiosi. Genitori che credono nello studio, che hanno a loro volta studiato, sono d’esempio per i propri figli. Ricordo il papà di un mio amico che credeva che lo studio fosse solo una perdita di tempo. Sia lui che la sorella frequentavano l’università, ma in casa era una discussione continua perché secondo il padre avrebbero dovuto lavorare anziché studiare, ebbene arrivati vicini alla laurea nessuno dei due ha coronato il proprio sogno.
Dice Leo Buscaglia: “Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”. E’ questo un altro messaggio importante per l’amore allo studio: se imparo cambio se imparo cresco e miglioro. Ci viene subito in mente Leonardo da Vinci che ha fatto del desiderio di imparare e della curiosità il pilastro della propria vita. E Leonardo possedeva una curiosità senza pari che gli permetteva di imparare sempre qualcosa di nuovo. Una delle cose che noi docenti amiamo di più sono le domande che nascono da alunni curiosi, desiderosi di capire: insegnare diventa un aiutare a capire, uno stimolo per la crescita.
Infine, per amare lo studio occorre essere creativi. “La creatività - dice Drevdahl - è l’abilità di un essere umano di creare differenti treni di pensiero, che sono per lo più nuovi e sconosciuti anche per la persona che li crea”. Questi treni di pensiero possono essere un nuovo approccio alle materie, un nuovo modo di prendere appunti -per esempio con le mappe mentali- un nuovo modo di fare le interrogazioni. E non possiamo che sottoscrivere le belle parole di Simone Weil che diceva: “La gioia di imparare è indispensabile agli studenti come la respirazione ai corridori”
Due frasi di Leo Buscaglia e Simon Weil sintetizzano tutto il pensiero: “Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”, afferma il docente e saggista statunitense. “La gioia di imparare è indispensabile agli studenti come la respirazione ai corridori”, asseriva la filosofa francese