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Nella Scuola è tempo di rendicontazione e progettazione

Il Ministero dell’Istruzione con Nota del 19 settembre (n. 23940) ci ricorda che con il corrente anno scolastico si avvia il nuovo triennio del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) e, di conseguenza, invita le istituzioni scolastiche a predisporre i relativi “documenti strategici”: la Rendicontazione sociale, il Rapporto di autovalutazione (RAV) e il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), all’interno del quale è contenuto il Piano di miglioramento. La Rendicontazione sociale svolge un utile raccordo tra un triennio (2019-2022) e quello successivo. Tale raccordo risulta particolarmente importante considerato che il periodo che ci lasciamo alle spalle è stato pesantemente condizionato dalla pandemia ma, allo stesso tempo, ha rivelato le energie insiste nel sistema scolastico e le competenze professionali degli insegnanti che hanno saputo efficacemente affrontare e gestire la lunga situazione di emergenza. Con il RAV (Rapporto di autovalutazione) le scuole definiranno le priorità da raggiungere e, se lo riterranno opportuno, ne daranno pubblicità, in tutto o in parte, con relativa pubblicazione. Il RAV prevede alcuni indicatori attraverso i quali è possibile valutare l’efficacia dei processi di inclusione scolastica realizzati. Una volta definita l’autovalutazione le istituzioni scolastiche procedono a pianificare i traguardi fissati nel Piano di miglioramento; si potrà quindi procedere all’aggiornamento del PTOF per il triennio 2022-2025. Si evidenzia che la redazione di questi “documenti strategici” è condizione per accedere ai fondi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) in materia di istruzione: si tratta, complessivamente, di 17,59 miliardi di euro, una cifra rilevante. Sono già stati individuati i criteri di ripartizione e le istituzioni scolastiche, secondarie di primo e secondo grado, beneficiarie delle risorse. L’obiettivo prioritario rimane quello di una riduzione dei divari territoriali relativamente alla qualità dei servizi offerti ed alla dispersione scolastica; ci sono però anche interventi strutturali, infatti ci si attende che le scuole risultino capaci di trasformare le classi in ambienti innovativi di apprendimento, riuscendo così a motivare gli studenti valorizzandone i talenti. Quest’ultimo obiettivo sarà perseguito con il Piano Scuola 4.0, tale piano dovrà favorire la transizione digitale del sistema scolastico italiano con la trasformazione di almeno 100.000 aule delle scuole primarie e secondarie in ambienti di apprendimento innovativi e flessibili, con tecnologie digitali, fisiche e virtuali, e la creazione di laboratori per le nuove professioni digitali in tutte le scuole superiori, interconnessi con le imprese e le start-up innovative per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore delle nuove professioni digitali (come l’intelligenza artificiale, la robotica, la cybersecurity, etc.). Il “Piano Scuola 4.0” mette in discussione la tradizionale strutturazione dell’aula: attualmente è uno spazio quadrato o rettangolare con i banchi disposti di fronte alla cattedra, dovrà invece rispondere sempre più ad una logica “laboratoriale”. Il riscontro dell’efficacia di questa strategia lo si ritroverà nel “Curriculum dello studente”, lo strumento personalizzato che permette di documentare le attività curriculari, extracurriculari ed extrascolastiche che hanno contributo al miglioramento ed ampliamento delle competenze. Con il caricamento puntuale dei dati sulle varie piattaforme il Curriculum potrà effettivamente documentare l’organicità del percorso formativo del singolo studente, compresi i requisiti per l’ammissione all’esame previsti dalla legge.

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