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LE “LIFE SKILLS”: educare alle competenze per la vita

La camera dei Deputati, l’11 gennaio 2022 ha approvato la proposta di legge presentata dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà ed inerente “l’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico”; una proposta avente, come afferma il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Patrizio Bianchi, «l’obiettivo di garantire l’effettivo e pieno sviluppo di ogni giovane, contribuendo a costruire una scuola che mira alla formazione di qualità per tutti e per ciascuno, una scuola inclusiva che educa cittadine e cittadini consapevoli delle proprie capacità». A partire dal prossimo anno scolastico nei percorsi didattici delle scuole di ogni ordine e grado si prevede, pertanto, una sperimentazione nazionale triennale per attività finalizzate allo sviluppo delle competenze non cognitive incrementando le “life skills”, le competenze per la vita: quell’insieme di capacità umane che favoriscono la maturazione di comportamenti positivi e di adattamento, consentendo la gestione efficace delle richieste e delle sfide della vita quotidiana. Il dipartimento di salute mentale dell’organizzazione mondiale della sanità, nel 1994, in seno al programma Life Skills Education ha definito alcune abilità dell’area personale, sociale, interpersonale, cognitiva ed affettiva dell’individuo, quali tecniche privilegiate per la promozione dell’educazione alla salute nell’ambito scolastico, luogo ideale dove gli allievi imparano a sviluppare le attitudini verso un comportamento adattivo e positivo che li rende capaci di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. Le life skills valorizzano, quindi, l’azione didattica del docente promuovendo le competenze psico-sociali degli studenti il cui apprendimento può essere raggruppato nelle seguenti tre aree: imparare a sapere: abilità cognitive inerenti la capacità decisionale, la soluzione dei problemi (problem solving) ed il pensiero critico; imparare ad essere: abilità personali inerenti l’accrescimento del “locus of control” interno, la gestione delle emozioni e dello stress; imparare a vivere insieme: abilità sociali inerenti la comunicazione efficace; la capacità di negoziare e/o apporre un rifiuto; l’empatia; la cooperazione ed il lavoro di squadra (team work), la motivazione e la persuasione. In riferimento alle abilità cognitive occorre precisare che la capacità decisionale consente di elaborare in modo attivo il processo di decision making valutando le diverse opzioni e le conseguenze che esse implicano. Il pensiero creativo, detto anche pensiero laterale, permette di affrontare in modo costruttivo i problemi favorendo l’individuazione di possibili soluzioni (problem solving) attraverso un approccio fluido, privo di ansia e stress nocivo; infine il pensiero critico abilita all’analisi oggettiva delle informazioni e delle esperienze valutandone i vantaggi per giungere ad una decisione consapevole. Le abilità personali, invece, implicano il locus of control che promuove l’acquisizione della capacità di attribuire a se stessi i meriti dei successi ed alle circostanze esterne la causa degli insuccessi; la gestione dell’emotività, riconoscendo le emozioni in se stessi e negli altri e conservando un adeguato equilibrio emotivo in ogni circostanza; e la gestione dello stress, individuando le cause di tensione della quotidianità e controllandole attraverso opportuni cambiamenti da apportare nell’ambiente e nello stile di vita. Le abilità sociali, infine, racchiudono in sé la comunicazione efficace, un aspetto centrale della vita relazionale, che implica, oltre all’efficacia verbale, la consapevolezza dell’importanza assunta dalla comunicazione non verbale, l’attitudine all’ascolto attivo, l’attenzione verso l’altro, la capacità di esprimere opinioni, desideri, bisogni e sentimenti e di saper fare silenzio al momento opportuno, esprimendosi in modo appropriato e conoscendo gli effetti del proprio linguaggio verbale come del comportamento non verbale. In tale ambito è, altresì, importante considerare la propensione di negoziare e/o apporre un rifiuto, appartenente alle tecniche della gestione dei conflitti e fondata sulle competenze dell’assertività e sulla consapevolezza dei confini interpersonali e della necessità di difenderli; l’empatia, finalizzata alla comprensione delle esigenze altrui, maturando la percezione delle sensazioni, dei bisogni e dello stato d’animo del prossimo per promuovere una migliore comunicazione e qualità di relazione interpersonale; la cooperazione, volta all’armonica valorizzazione del rapporto con gli altri, riconoscendo il ruolo ed il contributo di ciascuno come risorsa e finalità del gruppo; e la persuasione, per creare autonomamente, con le proprie competenze, nell’interlocutore gli stessi obiettivi e motivazioni personali. Nel contesto scolastico, le life skills promuovono la prevenzione degli atteggiamenti antisociali, l’autoefficacia e la collaborazione tra pari ed indirizzano gli alunni verso un percorso di autoconsapevolezza e responsabilizzazione del proprio status di cittadini, partecipi alla vita sociale e capaci di assumere ruoli e funzioni in modo autonomo per affrontare consapevolmente le vicissitudini dell’esistenza. L’insegnamento della religione cattolica, condividendo le finalità educative e pedagogiche proprie dell’istituzione scolastica, si relaziona efficacemente con il programma Life Skills Education in quanto anche la religione, oltre che la psicologia, la filosofia e le scienze sociali, integrando nella progettazione disciplinare alcune competenze proprie delle life skills, espliciterebbe maggiormente l’attualità del pensiero religioso, la suddivisione delle competenze in abilità per imparare a sapere (abilità cognitive), imparare ad essere (abilità personali), imparare a vivere insieme (abilità interpersonali), e la definizione di un percorso di spiritualità ed identificazione contribuendo alla formazione di personalità libere, responsabili e mature, orientate verso l’interiorizzazione di valori autentici sui quali costruire il proprio progetto di vita.

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