La Scuola nella Costituzione
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La Scuola nella Costituzione

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L’istruzione garantisce l’uguaglianza dei cittadini, si realizza attraverso lo sviluppo della persona, l’esercizio consapevole delle libertà e la partecipazione al Paese. Istruire in classe è uno spazio democratico, inclusivo e aperto a tutti.

I programmi relativi alla procedura straordinaria per le immissioni in ruolo, contenuti negli allegati al D.M. 9 del 19 gennaio 2024, pongono l’attenzione su questo importante argomento. Proviamo ad evidenziarne qualche contenuto. L’istruzione è determinante per  garantire l’uguaglianza dei cittadini, che si realizza attraverso il pieno sviluppo della persona, l’esercizio consapevole delle libertà e la partecipazione alla vita del Paese (art.3).


La scuola, dunque, è uno spazio democratico, inclusivo, aperto a tutti: non tende ad omologare gli studenti, ma, al contrario, ne rispetta e ne valorizza le diversità socio-culturali. 

L’istruzione (e quindi la frequenza scolastica) è obbligatoria e gratuita: se non fosse tale i ceti sociali in condizioni di grave disagio socio-economico potrebbero indurre i ragazzi ad un precoce avviamento ad un lavoro quasi sempre dequalificato. L’obbligo di istruzione è attualmente di dieci anni. Le istituzioni europee attraverso l’emanazione di specifiche ‘raccomandazioni’” hanno elaborato un’analisi sulle prospettive di configurazione della futura società europea, e hanno ritenuto indispensabile un innalzamento del livello di istruzione delle popolazioni, quale condizione per realizzare una maggiore integrazione culturale ed economica, e quindi un potenziamento dei sistemi educativi dei Paesi membri dell’Unione Europea.


“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica” (art.9): ciò si realizza in un contesto di libertà. “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento…”; è questa la condizione per un effettivo pluralismo culturale. La libertà di insegnamento trova un limite negli adempimenti contrattuali assunti dal docente nell’accettazione del rapporto di lavoro e nel rispetto delle finalità e dei contenuti delle discipline impartite.


L’istruzione si attua nelle scuole, istituite per tutti gli ordini e gradi (art.33), vere e proprie comunità educanti che, in sinergia con le famiglie, accompagnano e sostengono i ragazzi nelle varie fasi della loro età giovanile. In attuazione dei principi di uguaglianza formale e sostanziale, si riconosce ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze.


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La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, come recita l’articolo 9. E tutto questo si può realizzare solo in un contesto di libertà”.

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