Il bambino è un essere attivo, impegnato a costruire le proprie strutture cognitive e psicosociali, elaborando idee personali sulla realtà, interagendo con l’ambiente fisico e sociale
«Essenzialmente, l'educazione sociale è educazione morale, e l’educazione morale è preparazione alla cittadinanza», afferma Lawrence Kohlberg, il quale pur riconoscendo l’importanza dei fattori estrinseci, socio – culturali e situazionali, ritiene che lo sviluppo morale così come quello cognitivo, manifesta in ogni individuo competenze intrinseche con uno specifico ritmo evolutivo che percorre una determinata sequenza di passaggi obbligati.
Lo psicologo americano, formulando l’ipotesi di un’evoluzione ontogenetica del giudizio morale, attribuisce al problema educativo un ruolo di crescente importanza e considera con attenzione la psychologist’s fallacy, cioè l’errata concezione di un collegamento unidirezionale e deduttivo tra teoria psicologica e pratica formativa.
Kohlberg valuta essenziale l’ideologia del bambino inteso come essere attivo, impegnato a costruire le proprie strutture cognitive e psicosociali mediante l’elaborazione di idee personali sulla realtà, in virtù di riformulazioni qualitative e sequenziali relative all’interazione con l’ambiente fisico e sociale.
La formulazione di indicazioni specifiche per la pratica educativa costituisce, secondo la concezione kohlberghiana, un compito impegnativo che implica la necessità di evitare l’equivoco di considerare univoci gli interessi degli studiosi e della classe docente, ed il bisogno di giudicare le generalizzazioni dedotte dalle ricerche relative all’espletamento della concreta attività formativa. In tal senso emerge l’opinabilità della pratictioner’s fallacy inerente l’attribuzione della validità educativa esclusivamente ai metodi volti a suscitare risultati tangibili in termini di apprendimenti e condotte accessibili da parte del fanciullo. Educare allo sviluppo, secondo Kohlberg, significa promuovere l’intera struttura personale del discente a livello cognitivo, affettivo, sociale e morale, considerando la natura della mente infantile e le leggi naturali dello sviluppo ed offrendo strumenti per elaborare strutture differenziate, idonee alla comprensione della realtà e al suo adattamento dinamico.
L’educazione morale, fondata sulla teoria cognitiva- evolutiva, permette di superare la dicotomia relativa alla spiegazione dell’apprendimento come frutto della mera maturazione di un programma di crescita fisso e predeterminato e promuove la molteplicità dei fattori che concorrono alla formazione delle convinzioni morali dei minori, frutto dell’esito di giudizi deontologici personali correlati con le possedute strutture mentali. In Lawrence Kohlberg, dunque, la maturità etica è l’esito di un lungo e complesso processo evolutivo di formazione dell’ideale logico che si realizza progressivamente nel processo di evoluzione nel quale il valore socratico della razionalità coincide con l’ideale morale.
Educare allo sviluppo, promuove la persona del discente a livello cognitivo, affettivo, sociale e morale. Offre strumenti per elaborare strutture differenziate, idonee alla comprensione della realtà e al suo adattamento dinamico