ESSERE AUTONOMI E SICURI DI SÉ. Il ruolo della famiglia nella crescita di adulti positivi
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ESSERE AUTONOMI E SICURI DI SÉ. Il ruolo della famiglia nella crescita di adulti positivi

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Se chiediamo ad un genitore cosa si augura di più per un figlio, probabilmente risponderebbe che sia felice e che sappia cavarsela al meglio in ogni situazione. La felicità, si sa, è un qualcosa di effimero, ma ciò che garantisce almeno una buona serenità è sicuramente lo sviluppo di una sana autonomia, ossia l’abilità di affrontare le diverse situazioni in modo consapevole e risolutivo anche di fronte alle sfide più impegnative che possiamo trovare nel percorso.  


Che ruolo giocano i genitori nella trasmissione e sviluppo dell’autonomia all’interno della vita di un giovane? Per rispondere a questa domanda cercherò di trasmettere quanto sia importante in primis aver ben chiaro l’equilibrio tra il dare poco o a volte troppo ai propri figli.  Quando un genitore è poco presente per il figlio, sappiamo che renderà più difficile la crescita di quest’ultimo, ma cosa accade quando si passa all’eccesso opposto cadendo nel troppo? Per spiegare le conseguenze dell’iperpresenza genitoriale nello sviluppo di una sana autonomia, voglio rifarmi ad un termine usato dalla psicanalista Laura Pigozzi, ossia ‘plusmaterno’, un concetto nuovo che descrive le famiglie contemporanee, sempre più dinamiche e diversificate dalla famiglia tradizionale, ma comunque sottoposte ad un’immagine abbastanza allarmante di famiglia concepita e custodita ancora come nido inclusivo ed esclusivo. 


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Uso il termine allarmante perché non lavorare sull’autonomia degli individui rischia di creare un danno a livello individuale, ma anche sociale. A tal proposito Laura Pigozzi, nel tentativo di indagare il rapporto tra gli effetti della dipendenza materna e la capacità dei figli di adattarsi e affrontare il contesto sociale, spiega che “…educare i figli alla responsabilità e all’autonomia significa crescere una società più democratica, fatta di adulti consapevoli”. Prima di proseguire voglio specificare che con plusmaterno, s’intende una modalità relazionale che non riguarda solo la madre, si chiama plusmaterno perché si riferisce ad una dimensione di cura, ma comprende anche il padre, i nonni, gli zii. Che ruolo giocano questi familiari all’interno dello sviluppo dell’autonomia? Lo leggeremo nel prossimo step dell’inchiesta/analisi.



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