Educazione e collaborazione aiutano a crescere e sono “più importanti della competizione”
- Arturo Francesconi
- 18 ore fa
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L’educazione dovrebbe inculcare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Affermazione di un’attualità sconvolgente sia per quanto riguardo l’umanità e sia per la vita di gruppo nelle classi. Se non crediamo di aiutare tutti a vivere meglio, arriviamo agli scenari odierni con guerre ed egoismo.

La Filosofia di Bertrand Russell su Educazione e Collaborazione
A proposito della correlazione tra educazione e collaborazione, dice il filosofo Bertrand Russell: “L’educazione dovrebbe inculcare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione”. Questa affermazione mi ha particolarmente colpito perché è di un’attualità sconvolgente sia per quanto riguardo l’umanità e sia per la vita di gruppo delle nostre classi. Se non crediamo che l’umanità sia una sola famiglia con lo scopo di aiutare tutti a vivere meglio, arriviamo agli scenari odierni con guerre fatte scaturire solo per interessi di poche nazioni o addirittura di poche persone. L’egoismo è un grandissimo male che corrode l’umanità e offusca la vista e la rende miope e incapace di vedere con chiarezza.
Competizione vs Collaborazione nel Contesto Scolastico
Riportando quanto detto sopra all’ambito scolastico, potremo osservare una classe dove al centro c’è la competizione tra gli alunni, la sfida per chi risponde prima alle domande e un’altra dove si collabora per crescere insieme. Vedremo nel primo caso il desiderio eccessivo del bel voto, della bella figura anche a scapito degli altri, nel secondo caso dei ragazzi che si aiutano, studiano insieme, imparano a cooperare. Non sempre è facile trovare quegli interessi comuni, quelle aspirazioni che permettono al gruppo di rispettarsi, attendere chi fa fatica, aiutarsi reciprocamente. Ma questo deve essere il fine dell’educazione: far capire la bellezza dello stare insieme senza ostacolarsi, senza vedere nell’altro il nemico.
Un'Espressione di Cooperazione Scolastica: L'Esperienza Personale
Posso raccontare gli ultimi anni del mio liceo. Una classe straordinaria dove tutti gli insegnanti venivano volentieri perché eravamo uniti, desiderosi di apprendere, di conoscere cose nuove e di condividerle insieme. Abbiamo avuto anche dei momenti difficili a causa del comportamento di un nostro compagno che poi ha cambiato scuola, ma li abbiamo superati con coraggio. Ricordo che arrivavano alunni da altre classi per chiedere come fossimo stati capaci di realizzare tutto ciò e noi non avevamo una spiegazione, ma sapevamo che ci volevamo bene e ci difendevamo reciprocamente anche di fronte ai professori.
La Cooperazione come Chiave del Successo Scolastico
Classi come queste si possono costruire anche oggi se prevale, come detto, la cooperazione sull’egoismo. Diceva Henry Ford: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”. Questo vale anche per la scuola!
Non sempre è facile trovare interessi comuni, quelle aspirazioni che permettono al gruppo di rispettarsi, attendere chi fa fatica, aiutarsi. Ma questo deve essere il fine dell’educazione: far capire la bellezza dello stare insieme senza ostacolarsi, senza vedere nell’altro il nemico.