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Immagine del redattoreRosaria Di Meo

Digital storytelling: il valore della narrazione nella trasmissione del sapere

Il metodo narrativo multimediale nasce negli anni ’90. Joe Lambert e Dana Atchley in California, realizzano una rappresentazione teatrale con un sistema interattivo che prevede la proiezione di immagini e filmati correlati alle storie di vita degli attori. Oggi il racconto permea il sistema di istruzione e formazione
Storytelling

Siamo esseri di ‘narrazione’ e da quando eravamo bambini abbiamo acquisito una lingua per spiegare queste storie che portiamo dentro di noi” afferma lo psicologo e pedagogista statunitense Jerome Bruner, definendo il valore della narrazione che, costituendosi in ogni civiltà come pratica sociale, ha consentito all’uomo di ogni tempo la costruzione di conoscenze significative, la trasmissione del sapere, la condivisione di esperienze collettive di apprendimento e lo sviluppo culturale dell’educazione .


Il metodo narrativo applicato alla multimedialità nasce negli anni ’90 quando Joe Lambert e Dana Atchley, fondatori del Center of Digital Storytelling a Barkley, in California, realizzano una rappresentazione teatrale con un sistema interattivo multimediale che prevede la proiezione di immagini e filmati correlati alle storie di vita degli attori, da allora il racconto digitale si è diffuso nei vari ambiti caratterizzanti il processo di comunicazione, permeando la società contemporanea e, consequenzialmente, il sistema di istruzione e formazione. La creazione di storie efficaci, secondo Lambert, implica l’applicazione sinergica di sette elementi costituiti dal punto di vista tendente a definire la prospettiva della narrazione; dalla domanda drammatica volta ad evidenziare il nucleo centrale attorno al quale ruota la storia; dal contenuto emotivo per promuovere il coinvolgimento emozionale; dall’uso della voce del narratore che dona autenticità al racconto; dall’inserimento di una suggestiva colonna sonora; dall’economia per ottimizzare la capacità di sintesi focalizzandosi sul messaggio da trasmettere; e dall’adeguata gestione del ritmo per  stimolare l’interesse del pubblico. 


Le fasi del processo di elaborazione di un digital storytelling sono implicano la pianificazione della tematica; l’individuazione dei destinatari; la definizione della struttura del racconto; la redazione del copione; la creazione dei media, specificando le risorse necessarie; la produzione della storia, mediante l’ausilio di software di editing; la revisione del prodotto finale e la sua condivisione multimediale, tramite specifici supporti e applicazioni digitali. Il metodo narrativo applicato alla multimedialità, nell’ambito dell’insegnamento della religione cattolica consente agli studenti di riflettere sulle attuali tematiche etiche e di approfondire eventi significativi correlati ai racconti biblici neo e  vetero testamentari, configurandosi come strumento progettuale efficace per la maturazione delle competenze di base, per l’edificazione autonoma del sapere, per la contestualizzazione dei contenuti appresi, per l’acquisizione delle abilità tecnologiche, per il potenziamento delle capacità espressive, per l’evoluzione del pensiero creativo e per l’attivazione di processi cognitivi che promuovono la formazione olistica del discente

Il digital storytelling nell’ambito dell’insegnamento della religione cattolica consente agli studenti di riflettere su tematiche etiche e approfondire eventi legati ai racconti biblici neo e vetero testamentari: uno strumento progettuale efficace per maturare le competenze di base

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