I dati Ocse sull’Istruzione e l’apprendimento nel nostro Paese e negli altri dell’unione, pubblicati sul rapporto Education at a glance 2022, non smentiscono le problematiche che lo Snadir da tempo condanna: previsioni di spesa in calo, lavoro sommerso e retribuzioni dei docenti basse e poco dinamiche (le retribuzioni nei paesi OCSE vanno in media dai 42.000 dollari del livello pre-primario a più di 53.500 della secondaria di II grado, mentre in Italia si collocano a livelli inferiori, rispettivamente a 40.000 e 46.000 dollari. Inoltre, dal 2015 al 2021 la retribuzione media OCSE di un insegnante di scuola secondaria di I grado è aumentata del 6%, ma in Italia l’incremento è stato inferiore, solo dell’1%. I dati stupiscono maggiormente se si accostano alle retribuzioni dei dirigenti scolastici che, rispetto a quelle di un lavoratore full time laureato, sono più alte del 73 per cento, contro una media europea del 31 per cento. Lo Snadir si augura che con il nuovo governo si torni a pensare a una scuola che possa restituire dignità e valore ai suoi insegnanti, che garantisca l’adeguamento degli stipendi di docenti e personale ATA agli standard europei, che rimuova gli ostacoli e le barriere e che sia in grado di creare ovunque condizioni di uguaglianza e non discriminazione. Lo Snadir e la sua federazione Gilda-Unams saranno sempre in prima linea nella difesa e nella seria valorizzazione degli inseganti e di tutto il personale scolastico e del loro preziosissimo lavoro.
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