L’ipotesi del CCNL ‘19/’21, dopo cinque anni di mancato rinnovo, va verso i desiderata sindacali. Obiettivo, è la valorizzazione di tutto il personale del comparto Istruzione, Università, Ricerca e AFAM. L’accordo raggiunto a luglio scorso, dopo è da considerare positivamente.
La sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL 2019-21, dopo cinque anni di mancato rinnovo, va nella direzione voluta dalle OOSS firmatarie, al fine di avviare la necessaria valorizzazione di tutto il personale del comparto Istruzione, Università, Ricerca e AFAM. L’accordo raggiunto nel luglio scorso, dopo lunghe trattative tra le Organizzazioni sindacali e l’ARAN, è da considerare positivamente, perché, grazie alle molte modifiche normative introdotte, permetterà al personale scolastico della scuola, migliori condizioni lavorative, compresi i precari ai quali vengono estesi importanti diritti fino ad oggi riservati esclusivamente al solo personale a tempo indeterminato.
Ecco le principali novità del nuovo CCNL: Rinvio a sequenza contrattuale per le sanzioni disciplinari docenti; 3 giorni di permesso retribuito ai precari; Aumento stipendiale fino a 190€ lordi; Conferma norma sui 2 collaboratori del DS; Possibilità di contrattare la norma sul blocco triennale mobilità; Aumento quote orarie attività aggiuntive; Formazione retribuita oltre le 40+40; Inserimento GLO nelle 40 ore funzionali; Rimodulazione art. sulla trasparenza attività retribuite con il fondo d'istituto; Conferma art. 13 e 15 CCNL 2006-2009; Inseriti nell’informazione tutti gli atti relativi all’organizzazione degli uffici; Regolamentazione lavoro agile e possibilità di effettuare riunioni a distanza se non deliberativo, comprese le ore di programmazione scuola primaria, sancite mediante il regolamento d’istituto; L’informazione da parte DS su avvio anno scolastico entro il 10 settembre.
Con l’avvio dell’anno scolastico 2023/2024, sono sorte criticità ‘applicative’ presso le istituzioni e durante le contrattazioni d’istituto con le RSU, in quanto il CCNL 2019/2021 non è ancora vigente perché manca la firma definitiva. Praticamente ci troviamo a cavallo tra il contratto vecchio e quello nuovo. Per esempio le difficoltà nel recepire all'interno del piano delle attività, le novità previste dal CCNL come gli incontri GLO (Gruppi di Lavoro Operativo per l’inclusione) che devono rientrare nelle ore dei CdC e i tre giorni di permesso retribuiti per il personale docente e ATA a tempo determinato -Art. 35 co.12-
Il nuovo articolo 44 del CCNL, infatti abroga l’articolo 29 del CCNL precedente e inserisce le riunioni del GLO all’interno delle attività funzionali all’insegnamento. Ciò significa, anche, che le riunioni del GLO rientrano nel novero delle 40 ore dedicate alle attività funzionali.
L’eventuale sforamento di queste 40 ore comporterebbe che le attività aggiuntive e le ore eccedenti vengano retribuite. Inoltre, essendo stato chiarito che queste attività rientrano tra quelle funzionali all’insegnamento, in caso di convocazione del GLO, l’insegnante non può semplicemente assentarsi, ma dovrebbe giustificare l’assenza, tenendo conto che questi obblighi devono essere programmati secondo i criteri stabiliti dal Collegio docenti. Al comma 3 lettera ‘b’ del CCNL stabilisce che il collegio dei docenti definisca i criteri per la distribuzione delle ore di attività funzionali all’insegnamento, ossia per la definizione del piano delle attività. In attesa della firma definitiva del CCNL, sarebbe saggio ed auspicabile recepire all'interno del piano delle attività le novità previste almeno per gli incontri del GLO.
Con l’avvio dell’anno scolastico, sono sorte criticità ‘applicative’ presso le istituzioni e durante le contrattazioni d’istituto con le RSU. Il CCNL 2019/2021 non è ancora vigente perché manca la firma definitiva. Ci troviamo a cavallo tra il contratto vecchio e quello nuovo