Nel mese di aprile ho avuto la gioia, per la prima volta nella mia vita, di visitare con alcune mie classi, i luoghi della vita di don Milani, tra cui Barbiana. Racconto questa esperienza perché è stata per tutti molto significativa.
La preparazione all’evento con la lettura di Lettera ad una professoressa e la riflessione sui momenti più significativi della sua vita, sono stati fondamentali per capire la portata di questa figura di educatore-innovatore. Si perché don Milani è stato un grande innovatore pur avendo a disposizione pochi mezzi. Tutte le cartine con statistiche delle votazioni politiche, la scuola di pittura all’aperto, gli incontri-intervita con le personalità che arrivavano a Barbiana, la lettura del giornale e tante altre attività che hanno reso la sua scuola creativa e utile per la vita.
Chiunque voglia recarsi a Barbiana si deve munire di buona volontà perché la strada che porta alla chiesa e alla scuola prevede circa 45 minuti di intensa salita a piedi. Qui è stata la bellezza di questa visita. Avevo chiesto alle classi di fare la salita senza lamentarsi e di pensare a quei ragazzi che ogni giorno, anche sotto la neve, facevano quel percorso la mattina e la sera al termine delle lezioni. Così è stato, nessuno si è lamentato nonostante ci fosse anche la pioggia ad accompagnarci. Una volta arrivati a destinazione io per primo sono rimasto un po’ “deluso” perché i luoghi visti nelle foto in bianco e nero mi sembravano più ampi. Questo però ha accresciuto ancor di più la stima per questo “miracolo” chiamato Barbiana.
E’ la dimostrazione vivente, anche oggi giornalmente arrivano diverse scuole, che ciò conta sono i contenuti che vengono trasmessi accompagnati dal desiderio di vedere questi ragazzi e ragazze diventare adulti consapevoli. La spiegazione del prof Luigi Lippi e la testimonianza dell’ex allievo Piero Cantini sono state importanti per capire meglio quanto stavamo vivendo col desiderio di portarci a casa questo profumo di primavera che si realizza ogni volta che si semina bene. E don Milani è stato un grande seminatore… di speranza e di vita.